La Psicoterapia Sistemica Familiare
La terapia Sistemico-Relazionale si è sviluppata inizialmente negli Stati Uniti negli anni '50. Il centro principale è stato a Palo Alto (California) dove, sulla base delle teorie della prima e seconda cibernetica e la teoria dei sistemi ha preso forma un corpus teorico e poi pratico finalizzato alla psicoterapia.
In Europa e in Italia lo sviluppo è stato proposto prima di tutti da M. Selvini Palazzoli negli anni 80, applicandola principalmente in ambito dei servizi psichiatrici e di salute pubblica.
Secondo questa teoria il sistema (dal greco stare insieme) è considerato come:
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un’unità intera e unica;
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composto da parti in relazione tra loro e tendenti all’equilibrio;
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nel sistema l’intero risulta diverso dalla semplice somma delle parti;
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nel sistema qualsiasi cambiamento in una sua parte influenza l’intero sistema nel suo insieme;
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ogni elemento di un sistema è in relazione con gli altri elementi, e ha una ragione d’essere per la specifica funzione che svolge;
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comportamenti, ruoli e funzioni diverse concorrono a generare la Proprietà Emergente del sistema, che è una caratteristica superiore alla somma delle funzioni;
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gli attributi fondamentali di un sistema sono: comunicazione ed elaborazione dell’informazione, adattamento al cambiamento (auto-regolazione), auto-organizzazione e automantenimento.
L'intervento terapeutico si basa sull’osservazione delle modalità di relazione tra il paziente e la sua famiglia e mira a modificare, attraverso un processo di co–costruzione tra terapeuta ed individuo/famiglia, i modelli disfunzionali presenti nel contesto entro il quale il disagio del paziente è emerso, stimolando le risorse familiari e rafforzando sia il funzionamento individuale sia quello familiare.
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